SB 40°: 1988 Antonello Riva

Cosa non ha fatto Antonello Riva nel basket? Uno scudetto a Cantù nel 1981 (raddoppiato con il titolo Juniores lo stesso anno). Due Coppe Campioni con Cantù: 1982 e 1983. Primo realizzatore italiano nella storia della Serie A (14.397 punti in carriera). Primo realizzatore nella storia della Nazionale. Un’Olimpiade, nel 1984, a Los Angeles. Oro Europeo con l’Italia nel 1983. Ha fatto più punti in Serie A che Oscar Schmidt e questo fatto ci dice tutto. E’ stato il ‘go-to guy’ per eccellenza per tutta la sua lunga carriera in Serie A, una carriera iniziata nel 1978, quando aveva solo 16 anni.

Antonello Riva è stato il prototipo della guarda alta moderna: 195 cm x 95 kg di muscoli, più mezzi atletici straordinari. Aveva rapidità, velocità, elevazione, riflessi e una forza fisica tale (oltre un fisico statuario) che veniva soprannominato ‘Nembo Kid’. L’incubo per ogni allenatore avversario (e ogni suo difensore) era vedere Antonello Riva uscire da un blocco e ricevere la palla. In un niente, lui riceveva la palla, saltava sopra tutti ed eseguiva il suo tiro dallo stile perfetto: compatto, tecnico, rapido. Tutte le squadre in Italia… e in Europa… sapevano ciò che stava per accadere, ma nessuno ha mai potuto fare niente per fermarlo.

Nella mia esperienza personale, Antonello Riva mi ha forzato la mano. La sua Cantù ha eliminato la mia Olimpia Milano, 2-1, nel semifinale playoff del 1981, perché potevamo marcare Riva con uno meno alto, meno pesante e meno forte fisicamente come Franco Boselli (190 cm x 80 kg). Quell’estate, infatti, abbiamo preso Roberto Premier (197 cm x 100 kg) per impegnare Riva almeno in difesa e mettere uno fisicamente pari per contrastarlo. Antonello Riva è stato, come dicono i numeri, una macchina da canestri. Ma anche un campione, con il suo club e con la Squadra Azzurra. Un fenomeno.

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