SB 40°: 1985 Giancarlo Sacco
Giancarlo Sacco non ha perso tempo per farsi conoscere. All’inizio della stagione 1984-85, Sacco era capo allenatore dalla squadra Juniores della Scavolini Pesaro. Il capo allenatore della squadra era l’americano, Don Casey, esonerato dopo una partenza di 1-6. Al suo posto, l’italo-americano, avvocato, ex-allenatore di Fairfield University, consulente della società. In sei partite, ha fatto 4-2 e il club ha pure cambiato lui. Hanno deciso di promuovere Giancarlo Sacco al ruolo di head coach. Il record era 5-7. Sacco ha fatto un miracolo, qualificando la squadra per i playoff con un canestro all’ultimo secondo dell’ultima partita dell’anno!
Non soddisfatto, Sacco ha poi messo fuori la Virtus Roma di Valerio Bianchini nei quarti di finale, 2-1, vincendo le due gare a Roma. Poi, nella semifinale, ha eliminato la Juve Caserta, 2-1. Nella finale, hanno ceduto all’Olimpia-SIMAC Milano, 2-0, giocando senza loro stella Mike Sylvester, squalificato per una rissa nelle gare contro Caserta. Insomma, un capolavoro! Giancarlo Sacco ha vinto la Coppa Italia con la Scavolini quello stesso anno, in cui è stato votato allenatore dell’anno. Ha fatto un’altra finale scudetto con Varese nel 1989-90. Da lì, è diventato un coach ‘da SOS’, di emergenza.
E’ considerato un coach esigente, ordinato. Ma i risultati parlano: altre due finali di Coppa Italia; due finali di Coppa Europa. Poi, fa sul serio. Nel 1984-85, quando ha preso in mano la Scavolini, ha detto ai due americani, Frederick e Tillis: “O giocate bene o vi tolgo dalla partita”. Nella prima partita, i due USA sono partiti male e sono stati tolti. Con questo, sapevano che Giancarlo Sacco era uno serio e hanno voltato pagina, portando la Scavolini a giocare per il titolo italiano. Ecco il biglietto da visita di Giancarlo Sacco, artista di olio su tela come hobby. Ma il 1984-85 è stato il suo vero ‘capolavoro’.
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