Cavina: “Dobbiamo avere consapevolezza di quello che stiamo facendo”

Cavina: “Dobbiamo avere consapevolezza di quello che stiamo facendo”

Fonte: vanolibasket.it

Domenica 4 febbraio alle 16:30 la Vanoli Cremona affronterà nella 19ª giornata di Serie A LBA la Dinamo Sassari al PalaSerradimigniCoach Demis Cavina ha presentato la partita presso gli studi di Cremona1, media partner in questa stagione.

«Ringrazio il coach per essere qua con noi. Mi fa piacere ricordare quelli che sono i nostri appuntamenti: Basket&Co va in onda tutti i lunedì alle 22 e il nostro telegiornale che segue quotidianamente ciò che succede in casa biancoblu; poi anche i nostri siti CremonaOggi e CremonaSport in particolare che offrono anche la possibilità di ricevere una newsletter con tutte le informazioni quotidiane di quanto succede in campo e non solo in campo» ha dichiarato Cristina Coppola, giornalista di Cremona 1 e conduttrice del programma Basket&Co.

Coach Cavina ha poi presentato il match di domenica contro Sassari: «Grazie Cremona 1 e a tutta la redazione, grazie anche al nuovo direttore che è arrivato al quale va il nostro più grande in bocca al lupo. È stata per noi una settimana particolare perché per la prima volta dall’inizio della stagione abbiamo affrontato 2 sconfitte dal punto di vista anche emotivo, arrivate entrambe sul filo di lana in cui, davanti comunque a una buona prestazione di squadra in entrambe le partite, non siamo riusciti a portare a casa una vittoria. È stata una settimana particolare perché la motivazione e la spinta che la squadra ha nel quotidiano è stata alimentata dalle ultime 2 partite e non viceversa: non ci siamo focalizzati sugli aspetti negativi, non ci siamo focalizzati troppo sugli errori ma penso sia stato fondamentale ripartire da quelle che sono le nostre qualità. È per quello che ho definito una settimana importante, perché dobbiamo avere consapevolezza di quello che stiamo facendo e qualche episodio non può cambiare quello che è la nostra stagione dal punto di vista anche della percezione di quello che stiamo facendo. Era fondamentale per noi anche continuare lavorare in una certa maniera, vedere anche la reazione dei ragazzi. È stata una settimana particolare da cui abbiamo preso ancora più energia, sarà un paradosso ma è così: ho visto ragazzi particolarmente vogliosi di tornare in campo. Giocheremo in un campo caldissimo che conosco molto bene – è sempre una grande emozione per me tornare a Sassari – giocheremo contro una squadra che ha sete di punti come noi, che ha cambiato direi tanto (allenatore e giocatori) quindi dal punto di vista tecnico tattico troveremo incognite. Siamo invece certi di quello che troveremo dal punto di vista ambientale, del calore del pubblico di Sassari che io conosco molto bene, e anche dalla qualità di un gruppo di giocatori che certamente non merita la posizione in classifica che ha occupato sinora. Penso sia stata una delle squadre più martoriata dagli infortuni rispetto a tutte le altre dall’inizio di campionato, però adesso Sassari è pronta ed è certamente una squadra che ha qualità»

Dopo la partita con Varese McCullough non si è cambiato e si è fermato a tirare. È sintomo di quella voglia di riscatto di cui parli?

«Sì, è stato anche sgridato perché è rimasto lì a tirare, perché – al di là dello scherzo – Wayne sta svolgendo un lavoro differenziato da ormai 2 settimane perché ha un fastidio che si è cronicizzato. Al di là della battuta è certamente uno degli aspetti di cui parlavo prima: dobbiamo dobbiamo essere consapevoli delle nostre forze, di quelle che sono le nostre qualità, anche le nostre pecche, e questo è fondamentale nell’auto-giudicare le nostre prestazioni. Detto questo, Wayne – così come tutti quanti gli altri – ha grande voglia di riscattarsi; non penso che debba essere giudicato per qualche tiro sbagliato (capita una stagione di avere degli alti e dei bassi) ma tutti quanti noi però possiamo fare meglio ad esempio dal punto di vista difensivo. Anche lui lo sa; ovviamente essere rimasto lì a tirare è un sinonimo di voler tornare a quello che erano i suoi standard. Ci ho parlato tanto anche questa settimana, così come ho parlato tutti quanti: penso che sia un po’ la appunto la volontà che l’ha spinto a fare questa cosa, ma è un po’ di tutto quanto il gruppo»

Sassari arriva da 2 sconfitte in campionato; questa può essere una spinta in più per loro? Quali sono i loro pregi e difetti?

«Nell’inizio partita ti puoi portar dietro anche i sentimenti delle ultime sconfitte, vale per noi e vale per loro. Poi però quando si inizia a giocare ci si appoggia su altro; io do per scontato che, parlo della mia squadra, siano sempre altissime le motivazioni così come lo sono sempre state anche nelle sconfitte, per cui da parte nostra non cambia l’aver perso al fotofinish le ultime partite. Siamo molto più concentrati sulla prestazione, sul continuare a fare quello che dobbiamo fare in campo che secondo me è fondamentale. Per quanto riguarda la qualità di Sassari, abbiamo visto anche qui a Cremona l’atletismo dei numeri 5, giocatori che hanno caratteristiche importanti soprattutto senza palla, ottimi rimbalzisti. Poi hanno aggiunto questo playmaker che conosce molto bene il campionato e che dà punti e ritmo, che ha già fatto vedere di aver cambiato come si sviluppa il gioco di Sassari. Dovremo stare molto attenti ovviamente alle capacità di Tyree e Charalampopoulos di fare canestro e un gruppo di italiani che conosco bene, perché erano già presenti nella mia parentesi sassarese e qualcuno lo ho allenato, ad esempio Cappelletti a Torino. È un gruppo di italiani che ha certamente grandi motivazioni oltre che grandi qualità. Sassari è una squadra che non si pensava potesse e dovesse giocare e in queste latitudini e che ovviamente vuole provare a risalire la classifica e ha qualità per farlo. Chiaro che nel loro campionato sono stati importanti gli infortuni che hanno avuto fin dalla preparazione. »

Che differenze hai notato con l’arrivo del nuovo coach?

«Hanno cambiato qualcosa in attacco; ovviamente in pochi giorni non ha stravolto né dal punto di vista difensivo né dal punto di vista offensivo. Sono già cambiate alcune situazioni offensive: il nuovo coach è molto esperto anche del basket europeo e sono certo che, soprattutto nell’immediato, più che le situazioni tecnico-tattiche giocherà molto sul piano emotivo. Sarà per loro la prima in casa dopo il cambio di allenatore e penso sia più una questione emotiva a cui dovremo porre attenzioni, quindi essere pronti anche noi a rispondere fin da subito dal punto di vista soprattutto fisico, che per noi è un aspetto fondamentale»

Le maglie utilizzate contro Varese sono all’asta per AIRC e ci sono state delle puntate anche importanti, a riprova dell’affetto della città verso questa sqtadra.

«Devo dire che quando si perde una partita, a prescindere dall’avversario e in maniera anche così rocambolesca, siamo un po’ tutti arrabbiati e lo siamo noi per primi. Poi dopo ti rendi conto di quello che ti circonda e anche dell’energia che arriva da chi ti circonda. Personalmente, anche chi magari non non è stato così d’accordo su quello che è successo in campo, ci aiuta nel trovar carica o a farsi anche qualche domanda in più rispetto a quello che è successo. Fa tutto parte della carica che ci aiuta ad andare avanti giorno dopo giorno e devo dire che – facciamo sempre un sacco di complimenti alla società per tutte le iniziative, ma al di là di tutto – il calore del pubblico, anche in questo caso per una causa di grande valore come quella per cui abbiamo giocato domenica scorsa, dimostra quanto la gente tiene alla squadra e a questa società. E sentiamo anche proprio questa responsabilità: lo hanno detto anche i giocatori, siamo molto contenti di avere questo tipo di calore, questo tipo di energia attorno a noi e servirà fino alla fine perché non sarà facile ottenere il nostro obiettivo e farlo sapendo che hai alle spalle una città che ti spinge ci aiuta»

Redazione Superbasket

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