Messina: “Sarà un’Olimpia più giovane, che può e deve correre di più”

Messina: “Sarà un’Olimpia più giovane, che può e deve correre di più”

Si aprono le porte della Secondaria dell’Unipol Forum per il primo incontro stagionale con la stampa di coach Ettore Messina. Un’analisi di queste settimane iniziali di lavoro e di come è stata costruita in estate la nuova EA7 Emporio Armani Milano, tri-campione d’Italia in carica, vogliosa di confermarsi nuovamente sul suolo italico e ambiziosa al punto giusto nell’orbita continentale.

La nuova squadra: “Abbiamo pensato fosse arrivato il momento di ringiovanirla. Abbiamo abbassato notevolmente l’età media del gruppo, rendendola più atletica e profonda per competere sia in Italia che in Europa”.

L’addio di Nicolò Melli: “Nicolò è un grandissimo giocatore che ci ha dato tantissimo, è stato un punto di riferimento importante per noi. Nella vita, però, ci sono delle volte in cui le aspettative reciproche non collimano, e di conseguenza ci si separa. Nella vita come nello sport non sarà né la prima né l’ultima situazione di questo tipo”.

Il saluto a Kyle Hines: “Lascia un vuoto importante nell’Olimpia, è stato un giocatore di grande prestigio e personalità, coerenza e correttezza. Un esempio quotidiano, è stato il nostro Tim Duncan in tutti questi anni: poche parole, qualche “sopracciglio alzato” quando c’era da fare le cose in modo diverso, alto livello di esigenza verso sé stesso e gli altri componenti della squadra. Ci lascia un’eredità forte di come le cose devono essere fatte; nonostante tutti i titoli e la sua grandezza, non si è mai sentito più importante né della squadra né del Club”.

Un leader designato che può riempire il suo ruolo: “Ora abbiamo due capitani di grande valore. Shields e Pippo sono due ragazzi importanti non solo come presenze, ma anche come modo di affrontare la quotidianità. In particolare, Shields ha scelto questo club per legarsi per il futuro, senza nessun minimo dubbio nemmeno da parte del club. Mirotic ha preso leadership nella fase finale della scorsa stagione e dovrà portarla ancora avanti. Abbiamo due giovani playmaker cui abbiamo affidato molto del nostro futuro, che per la natura del ruolo dovranno avere questa leadership. E poi un giocatore come Causeur reduce da 7 anni al Real Madrid dove ha vinto tutto, lo vedi già dai primi giorni che attira l’attenzione di tutti quanti. Cosa fondamentale, però, è che deve esserci una squadra, come gruppo, capace di fare la partita e non dover dipendere da uno/due giocatori per costruire la partita. Le grandi squadre (come la nostra di 4 anni fa che raggiunse la Final Four) sono quelle basate su un gruppo forte, mentalmente e tecnicamente, che fa la partita, e nei momenti difficili un paio di giocatori che ti tirano fuori dai guai. Ognuno può, deve e si troverà nel momento in cui dovrà guidare qualcosa, la capacità di riuscirci sarà quella che deciderà il nostro futuro”.

Vantaggi e svantaggi di un roster così rinnovato: “Faccio fatica a prevederli. Di positivo c’è un entusiasmo nuovo, in quanto tanti giocatori sentono di dover dimostrare di meritare di giocare a Milano, unito ad un senso di curiosità reciproca che può velocizzare le fasi di apprendimento. Dall’altro lato vorresti avere un po’ più di tempo per lavorare, ma questo non deve diventare un alibi, perché dalla Virtus del Grande Slam al Pana dello scorso anno ci sono tanti esempi di squadre che, trovata la giusta chimica di gruppo, volano. Può essere tutto e il contrario di tutto, ma questi primi giorni di lavoro fanno ben sperare”. 

Il ritorno di Zach LeDay: “Vederlo tornare è una gran cosa, soprattutto arricchito da tanti miglioramenti frutto del lavoro degli scorsi due anni con Zelimir Obradovic. Fin dall’inizio della preparazione parla molto, si fa sentire, è prodigo di consigli. I nostri tifosi sono contenti di riaverlo con noi e noi lo siamo altrettanto”.

La cabina di regia della nuova Olimpia: “Bolmaro e Dimitrijevic sono due giocatori complementari. Il primo è un grandissimo atleta che spinge molto la palla, mette pressione alla difesa e attacca il ferro con continuità; l’altro è un giocatore con grande senso del ritmo della partita, può costruirsi un tiro aprendo bene il campo anche con i passaggi. Potranno in certe fasi giocare insieme, e condividere le responsabilità a seconda dei momenti della partita. Sono dei finti giovani, avranno la possibilità di fare quello che hanno fatto fino ad adesso, ma ad un livello più alto”.

Il livello dell’Eurolega 2024/25: “Ogni anno diventa sempre più complessa e dura. Alla fine, sono sempre 2-3 partite che decidono se fai o no i playoff, e queste dipendono da molteplici fattori. Guardando i roster, credo che ci siano tre squadre (Real Madrid, Panathinaikos e Olympiacos) nettamente accreditate per essere alla Final Four, e ritengo sia un’opinione condivisa dai più. Poi ci sono 15 squadre con roster profondi, competitivi, costosi e tutte legittimamente sperano o vorrebbero essere nei play-in e nei playoff. Noi speriamo di avere poche sfortune, vincere le partite che dobbiamo vincere e fare qualche risultato a sorpresa, con un percorso simile a quello di quattro anni fa”.

Il livello della LBA 2024/25: “Un campionato sempre più equilibrato. Sono state promosse due squadre attrezzate per fare i playoff, quindi sono altri due elementi competitivi. Sono arrivati molti stranieri di ottimo livello, credo ci sarà grande equilibrio e vincere in trasferta sarà sempre più difficile. Dal canto nostro sappiamo che ripetersi è difficile, farlo per la quarta volta ancor di più, però pensiamo di avere la possibilità di competere per questo risultato”.

Possibili novità nel gioco: “Questa è una squadra che può e deve correre di più. Negli ultimi 4 anni siamo sempre stati nelle prime 5 per rendimento difensivo in Eurolega sia come punti subiti che per punti per possesso, e anche in LBA siamo al top. Credo che possiamo ripetere questo risultato, e in attacco con lunghi che corrono e play che spingono la palla, vogliamo fare qualche contropiede in più. Molta fiducia mi arriva dal fatto che abbiamo la possibilità di allenarci e fare tutta la preparazione al completo”.

Il saluto a Shabazz Napier: “È un ragazzo a cui siamo tutti molto legati. Per due anni di fila è arrivato in un momento complicato della squadra, e lui ha fatto molto per migliorare la situazione. Abbiamo vinto due Scudetti con lui, il primo anno ci ha ridato la speranza di poter raggiungere i playoff di Eurolega, il secondo si è speso per rimettere insieme lo spogliatoio e ritrovare coesione. Mi dispiace che non ci fu la possibilità di tenerlo alla fine del primo anno, magari se fossimo riusciti a trovare un accordo subito le cose sarebbero potute andare diversamente. Sono contento sia andato a giocare al Bayern, così come anche Johannes Voigtmann”.

Sull’addio di Devon Hall: “Avremmo voluto che restasse con noi, ma è stato mal consigliato e così è andato via (sorride, ndr)”.

Il roster per la LBA con il 6+6: “L’idea è di continuare ad avere tre guardie e tre lunghi, perché lasciar fuori uno tra LeDay, Nebo o Mirotic diventa un po’ complicato. Allo stesso tempo, Diop è un ragazzo che ci può dare molto e lo sta cominciando a dimostrare sia in amichevole che nel lavoro quotidiano, Ricci può giocare da 3 e da 4. Al momento è ancora tutto in evoluzione; partiremo con quell’assetto, poi durante la stagione potranno esserci dei cambiamenti”.

Partire forte in Eurolega: “Sicuramente è un aspetto importante, bisogna però avere benzina sulle 34 partite. La cosa fondamentale è trovare continuità di rendimento, non sbagliare le partite sulla carta alla portata. Sicuramente una buona partenza per un gruppo nuovo darebbe grande fiducia”.

Una squadra costruita attorno a Nikola Mirotic: “Lui e Shields sono i due giocatori di maggior esperienza e di riferimento, abbiamo ripreso Zach che può dare serenità e coprire le spalle a Mirotic. Il fatto che possa allenarsi e conoscersi con tutta la squadra dall’inizio, a differenza dello scorso anno, penso che possa aiutarlo”.

L’attenzione al mercato: “Noi e la proprietà siamo contenti della squadra, la stiamo vedendo crescere. Però ovviamente, come tutti i club di Eurolega, siamo con gli occhi aperti sul mercato, e se dovesse accadere qualcosa magari ci pensi. Tuttavia, per fare un inserimento devono esserci tante ragioni, non solo quella tecnica”.

L’Under 19 che giocherà in Serie B Interregionale ad Oleggio: “Un aspetto molto importante. Penso che per la nostra pallacanestro dare la possibilità di avere la seconda squadra, quindi creare una competizione tra i 18-19-20 anni, sia fondamentale. Lo dimostrano i risultati delle nostre giovanili, nazionali e del nostro club, che vanno molto bene fino a che arrivano all’Under 18”.

Andrea Rizzonelli

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