“Era un predestinato”
Fui chiamato a Bologna nel 1983 dall’avvocato Porelli. Primo incarico: creare un mio staff. E mi misi subito all’opera. Per il ruolo di preparatore atletico incontrai il professor Grandi, che divenne immediatamente virtussino: era una persona davvero speciale, che sapeva sdrammatizzare ogni situazione, anche intricata, con intelligenza e ironia. Per quanto riguarda la scelta dell’assistente, avevo la fortuna di conoscere un bravo allenatore, Massimo Mangano, scomparso nel 2000, che mi consigliò un promettente e giovane tecnico, sperimentato personalmente come suo vice a Udine: Ettore Messina. Accettai di corsa il consiglio. Devo dire che ho avuto la fortuna di vivere insieme a lui due meravigliosi anni: io spesso a fare scherzi, lui serio e compassato. Ma lavorando di comune accordo abbiamo conquistato lo scudetto della Stella e la Coppa Italia. Messina era già un predestinato: la conoscenza del basket, gli atteggiamenti e la professionalità mandavano segnali inequivocabili sul suo futuro. Con Ettore ci sentiamo spesso, lui mi chiede immediatamente notizie sulla mia salute. Sono felice che fra noi sia rimasta una bella amicizia. Con la sua meravigliosa famiglia ora sta vivendo un’invidiabile esperienza, che auguro possa portarlo a guidare da capo allenatore una squadra dell’Nba. In bocca al lupo amico mio, ti voglio bene.
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Giganti # 4 (febbraio 2018) | Pagina 42